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Slot, Consiglio di Stato: “Conferenza Unificata del 2017 non ha valore cogente. Legittima l’ampia discrezionalità degli enti locali sugli orari di funzionamento degli apparecchi”

4 Novembre 2024



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Il Consiglio di Stato si è espresso su una controversia riguardante la regolamentazione del gioco nel Comune di Venezia e, in particolare, sulle limitazioni orarie introdotte da una delibera della giunta regionale del Veneto. La questione ruota intorno al valore giuridico dell'Intesa raggiunta il 7 settembre 2017 tra Stato, Regioni ed Enti Locali, e alla sua applicazione rispetto alla normativa nazionale e locale. Secondo quanto stabilito dalla legge di stabilità del 2016 (art. 1, comma 936, l. n. 208/2015), la Conferenza Unificata avrebbe dovuto definire i criteri di distribuzione e concentrazione dei punti di gioco pubblico, con l'obiettivo di garantire sicurezza, tutelare la salute, l'ordine pubblico e la pubblica fede, e prevenire l'accesso dei minori. L'Intesa del 2017, emanata in questa cornice, ha proposto di limitare l'offerta di gioco per contrastare il gioco d'azzardo patologico, includendo la facoltà per gli enti locali di stabilire fasce orarie di interruzione quotidiana del gioco fino a sei ore complessive. La questione centrale riguarda l'efficacia cogente di tale Intesa. Il Consiglio di Stato ha ritenuto infondato il primo motivo di appello, ribadendo che l'Intesa, pur importante come strumento di coordinamento tra i vari livelli di governo, non ha valore vincolante in assenza del decreto ministeriale che avrebbe dovuto recepirla. Di conseguenza, i comuni e le regioni non sono obbligati a conformarsi alle disposizioni dell'Intesa se queste non sono state integrate nel decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze, mai adottato. Il collegio ha anche rigettato l'argomento dell’appellante riguardo all'obbligatorietà di un previo concerto con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, considerandolo privo di fondamento. Un ulteriore motivo di appello, riferito alla violazione della legge regionale n. 38 del 2019, è stato respinto. Il Consiglio di Stato ha chiarito che l’art. 8 della legge regionale non eleva a norma cogente le prescrizioni dell’Intesa, ...